Celiachia: comprensione e gestione dell’intolleranza al glutine

La celiachia (o intolleranza al glutine) è un mostro con cui noi biologi nutrizionisti dobbiamo combattere sempre più frequentemente.

Negli ultimi 20 anni sono sempre di più le persone che credono o temono di essere celiache e che iniziano a eliminare alimenti col glutine dalla loro dieta in modo autonomo o che chiedono diete senza glutine.

Dato che c’è tanta confusione a riguardo credo sia necessario fare un po’ di chiarezza. Sia per permetterti di comprendere meglio cos’è la celiachia, che per evitare che tu faccia pasticci che poi possono essere difficili da sistemare.

Perché è importante che tu capisca che:

1. La celiachia non è una malattia,

2. Ne soffrono solo persone con determinate caratteristiche

3. I prodotti “senza glutine” che sono in commercio non sono più salutari di quelli con il glutine.

La celiachia non è una malattia

In senso stretto la celiachia non è una malattia, ma una semplice condizione che per manifestarsi necessita della contemporanea presenza di:

  1. Una predisposizione genetica sull’aplotipo HLA DQ2-DQ8;
  2. Un consumo di alimenti contenenti glutine che provocano un processo infiammatorio nell’intestino tenue con atrofia della mucosa duodeno-digiunale  
  3. Un conseguente malassorbimento unito a manifestazioni extra-intestinali.

Essere portatori del gene anomalo non significa che la celiachia si manifesterà, ma soltanto che hai più probabilità che questo avvenga. 

Al contrario, l’assenza di questi particolari geni rende impossibile il manifestarsi della celiachia.

Quindi, in parole, povere: se non hai la predisposizione genetica non puoi avere la celiachia.

Chi e come colpisce la celiachia

La celiachia colpisce prevalentemente persone di razza caucasica. Questo perché il consumo di cereali contenenti glutine è superiore rispetto ad altre popolazioni (africane o asiatiche). 

Per quanto riguarda il sesso, la celiachia attacca con il doppio della frequenza le donne rispetto agli uomini.

In Italia si stima che siano colpiti da celiachia tra le 400 e i 600 mila persone, cioè una persona ogni 100/150 abitanti.

Ciononostante molti soggetti convivono per molti anni con questa condizione senza accusare disturbi particolarmente gravi.

Infatti esistono diversi tipi di celiachia:

  • Tipica (si presenta dopo lo svezzamento),
  • Atipica (ha un esordio tardivo e una sintomatologia intestinale e extra-intestinale),
  • Silente (senza nessuna sintomatologia),
  • Latente (in persone con predisposizione alla celiachia, ma con mucosa intestinale normale),
  • Potenziale (molto simile alla precedente, ma con possibilità di presentazione futura grave).

Quindi non è così facile capire se si è affetti oppure no da questa intolleranza alimentare. E non è di certo comprensibile attraverso un’auto-diagnosi.

L’unico modo per capire con certezza se sei affetto da celiachia è un esame sierologico. Ma te ne parlo più avanti.

Origine dellintolleranza 

Il glutine è un complesso peptidico formato da due proteine separate, ovvero la gliadina e la glutenina.

Queste due proteine, a contatto con l’acqua, si combinano formando un reticolo colloso ed elastico: il glutine appunto.

Questa reazione è alla base del processo di lievitazione sfruttato nella produzione di prodotti da forno.

Ciò significa che il glutine è presente in qualsiasi farina in grado di lievitare come orzo, avena, segale, grano duro, tenero, farro, monococco, kamut.

Il malassorbimento

Essendo la celiachia un disturbo autoimmune, il consumo di glutine causa, in un individuo predisposto, un’eccessiva risposta immunitaria che colpisce le cellule dell’intestino responsabili dell’assorbimento dei nutrienti. 

Quando queste cellule vengono attaccate, perdono la capacità di assorbimento, causando problemi all’organismo. 

Tale fenomeno priva organi come cervello e fegato di nutrienti essenziali per il loro corretto funzionamento.

Sintomi e diagnosi

I sintomi dell’intolleranza sono gonfiore, dolore addominale, stanchezza cronica, perdita di peso causato dal mancato assorbimento dei nutrienti, anemia e dermatite, soprattutto presente in corrispondenza di gomiti, ginocchia e glutei.

Ma, come ho scritto sopra, questi sintomi non sono sufficienti per un’auto-diagnosi.

Per una diagnosi certa dovrai rivolgerti al tuo medico che ti prescriverà gli esami seriologici specifici per il riconoscimento della malattia, come quelli per gli gli anticorpi anti-endomisio ed anti-transglutaminasi.

Quindi stiamo parlando di esami del sangue.

Tutti gli altri test sono fuffa.

Come si cura la celiachia?

Purtroppo la celiachia non si cura: è una condizione con cui, chi ne è affetto, dovrà convivere per tutta la vita.

Ciò non significa che non si possa vivere una vita pressoché normale.

L’unico approccio alla gestione della celiachia è quello dietetico, che prevede l’eliminazione di tutti gli alimenti che contengano, anche in piccola parte, del glutine (pasta, dolci, pane, birra, biscotti).

Per gli amanti dei primi piatti ricordo che riso, legumi e quinoa ne sono naturalmente privi, così come grano saraceno e mais.

Carne, pesce, formaggi, frutta o verdure invece non danno nessun problema.

Attenzione alle contaminazioni e ai prodotti in commercio

Se soffri di celiachia dovrai fare molta attenzione alla contaminazione incrociata che pò avvenire sia nella cucina di casa tua che nelle cucine professionali e industriali. 

Quindi:

  • Al supermercato fai attenzione a ciò che compri: anche prodotti confezionati non a base di farine possono contenere additivi con tracce di glutine,
  • Al ristorante assicurati che seguano procedure anti contaminazione

Tra la le mura domestiche, invece, adotta accortezze come utilizzare scolapasta e mestoli differenziati in cucina.

I prodotti senza glutine

In natura esistono molti prodotti naturalmente senza glutine: i legumi, il riso, le patate e la quinoa per esempio.

Ma se proprio non vuoi rinunciare a pasta e dolci puoi cercare tra gli scaffali supermercato quei prodotti con il simbolo della spiga sbarrata che certifica l’assenza di glutine.

Attenzione: senza glutine non significa più salutare

Negli ultimi anni il glutine è stato dipinto come “il male” ma le cose non stanno così.

Se non sei celiaco non c’è nessuna ragione per mangiare prodotti industriali senza glutine. Anche perché questi prodotti di solito contengono più grassi e sono più calorici di quelli con il glutine.

Quindi se non sei celiaco mangia tutto serenamente. Se invece lo sei cera di preferire i prodotti naturalmente senza glutine piuttosto che quelli industriali senza glutine.

Cosa faccio se sono celiaco

Se dopo aver fatto i test sierologici hai scoperto di essere celiaco non iniziare a seguire una dieta fai da te, la dieta della rivista e non iniziare a togliere alimenti a caso.

Rischi di fari più male che bene.

Invece rivolgiti a un professionista qualificato che, dopo aver visto i risultati dei tuoi esami e dopo aver inquadrato che persona sei, il tuo stile di vita i tuoi bisogni e le tue necessità, creerà una dieta su misura per te.

Nel caso avessi piacere a farti seguire da me contattami così fisseremo un primo appuntamento per conoscerci, valutare la tua situazione e decidere come procedere.

Daniele Acquapendente

Daniele Acquapendente

Sono un Biologo Nutrizionista e un Personal Trainer laureato in scienze motorie che usa la scienza della nutrizione e l’allenamento per aiutare le persone a superare i propri limiti. Il mio scopo non è quello di farle essere piene di vita. Inoltre, attraverso i social e il mio blog, porto avanti la mia crociata personale: fare capire alla gente che la dieta e lo sport non sono un qualcosa da fare solo per ottenere un risultato estetico, ma sono parte integrante di uno stile di vita sano e soddisfacente.
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